lunedì 15 febbraio 2010

il Vinterbad ed il sergente nella neve

Ormai ho deciso di accoppiare le mie letture alle esperienze che vivo.
Di settimane ne sono passate da quando per il periodo natalizio ci siamo, la mia famiglia ed io, recati in Ostrobottnia (Finlandia nordoccidentale) da suoceri e altri parenti.
In quell'occasione mi sono calato per la prima volta nelle acque di un fiume attraverso un'apertura del ghiaccio tenuta artificialmente dai gestori dello "Strandcamping".
Chi maneggia la svedese sa già cosa significa "strandcamping", chiunque può facilmente intuire l'associazione mentale per un italiano quando sente parlare di bagno e "campeggio sulla riva".
Esperienza emozionante e decisamente postiva sotto tanti punti di vista, non per ultimo la botta di endorfina necessaria per non ammalarsi di depressione o sue varianti locali, durante i lunghi freddi e bui inverni del grande nord.
Ogni volta ci si bagna circa cinque o sei volte alternando la visita alla adiacente sauna. Mi è piaciuto così tanto che durante il soggiorno di poco più di due settimane mi ci sono recato ben quattro volte.
Cosa c'entra Mario Rigoni Stern? C'entra perché, l'ho scoperto da poco come il "vinterbad" e mi piace tantissimo.
C'entra anche perché leggendo i suoi sempici e fantastici racconti dell'altipiano dei sette comuni e simili scopro quante similitudini ci siano tra la gente delle nostre Alpi e la gente della Scandinavia, sulla vita nei climi rigidi, sull'uso del bosco, sulle societá semiisolate.
Contemporaneamente vedo anche che grandi differenze ci siano tra i due mondi e lo dimostra il fatto che, forse solo per mancanza mia, ancora non ho conosciuto uno scandinavo del nord che lontanamente possa avvicinarsi ma nemmeno capire il senso poetico e la sensibilitá del sergente alpino.
In ogni caso non ho ancora letto un suo racconto su eventuali "vinterbad" sulle Alpi. Non so nemmeno se ne abbia mai scritto a proposito, nel caso contrario è troppo tardi.

2 commenti:

  1. Il sergente nella neve l'ho letto quando ero piccola, andavo alle elementari o forse massimo alle medie. ormai é passato molto tempo e ne ricordo poco, peró ricordo che é un libro bellissimo, e la sensazione di estraneitá del protagonista e la sua poca voglia di raccontare quando -finalmente?- ritorna a casa... non molto dissimile dalla mia quando ritorno dai miei in Italia.

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  2. Ciao Morgaine e grazie per essere ripassata di qui. Ultimamente ho avuto davvero poco tempo per bloggare. ma mi prometto di impegnarmi di più.
    Anche per me il sergente nella neve è un vago ricordo dell'infanzia (forse un po' presto per apprezzarlo).
    In realtà ho lettow e sto leggendo altri libri di MRS che consiglio vivamente a chiunque. Sono delle raccolte a tema di racconti sulla vita dalle sue parti nel periodo tra le guerre e dopo la seconda. Uno e sulle api e i boschi e gli altri li trovi "googlando".

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